Piccoli furti: una sentenza di assoluzione giunge grazie all’avvocato Michele Miccoli che ha ricordato in aula il caso Piero Fassino

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

In primo grado, S.P. un pensionato di 75 anni, era stato condannato a un anno e 5 mesi. Il motivo? Essersi impossessato di una scatoletta di tonno presso un supermercato Esselunga. Prezzo della scatoletta: 8,18 euro.

Ricorso in appello, ecco arrivare la sentenza che ha ribaltato quella di primo grado, il tutto grazie all’azzeccato ragionamento del legale rappresentante del pensionato, avvocato Michele Miccoli. È accaduto lo scorso lunedì presso una delle sezioni più severe tradizionalmente, la quarta penale di Milano, ma il ragionamento dell’avvocato Miccoli è stato ritenuto ineccepibile, tanto da meritare l’assoluzione perchè il fatto non sussiste.

Ecco come l’avvocato Miccoli ha reso giustizia in un sistema paese, il nostro, che sempre più spesso discrimina i comuni cittadini ma tutela i personaggi in vista, come per esempio i politici.

Ricorderete la triste vicenda che vide protagonista un esponente del Partito Democratico, Piero Fassino, che si macchiò del reato di furto di un costoso profumo, rubato presso la profumeria del duty free dell’aeroporto di Fiumicino. Ebbene, in quel caso pur essendo stato Piero Fassino iscritto nel registro degli indagati, il fatto fu infine giudicato come “di minima offensività” e grazie al risarcimento versato successivamente, la vicenda di concluse senza ulteriori pendenze. Stiamo parlando di un profumo costoso, che supera i 500 euro alla vendita.

A questo punto, non è sfuggita l’occasione all’avvocato Michele Miccoli, per portare in aula una precisa e meritoria linea difensiva, basata sul presupposto che se un ex ministro può invocare l’assenza di dolo e quindi ottenere la tenuità del reato da parte dei giudici, la medesima cosa deve essere applicata al comune cittadino.

Questo ragionamento, che fila più liscio dell’olio, è stato ben compreso e ammesso dal giudice, che ha emesso una sentenza assolutoria in quanto il fatto non sussiste.

Questa sentenza apre la strada a una nuova giurisprudenza per ciò che riguarda i piccoli furti, dal momento che rende davvero simili le persone di fronte alla legge: non è il ruolo che hai all’interno del contesto sociale a renderti meritevole persino di attenuanti nel momento in cui agisci contro la legge altrimenti, si deve appunto accettare che, così come un ex ministro viene “giudicato” con una sorta di pacca sulla spalla, anche il comune cittadino deve ottenere il medesimo trattamento…

***Foto di copertina dal profilo ufficiale su Facebook dell’avvocato e docente universitario Michele Miccoli

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