NoiNazione: un rigurgito collettivo di dignità

Di Emilia Urso Anfuso – Fondatrice di NoiNazione

NoiNazione non è, perlomeno per adesso, un partito bensì  un movimento di cittadini trasversale e che si trova fuori dal cosiddetto arco costituzionale. 

Non è ne’ di Destra, ne’ di Sinistra, ne’ di Centro.

Ogni iscritto o aderente o socio di Noinazione ha le sue idee politiche anche molto diverse da quelle di altri ma non per questo non è disposto al dialogo costruttivo ed al confronto.

Nel logotipo, creato dalla fondatrice – la giornalista Emilia Urso Anfuso – spicca il tricolore: siamo italiani, siamo un popolo e siamo un popolo i cui diritti civili vanno tutelati.


Cosa significa “Fare politica”

La risposta a questa domanda è nell’affermazioni a cosa NON significa “Fare politica”: non corrisponde a farsi i fatti propri. Purtroppo, nell’immaginario collettivo, e a causa di un sistema paese che, in special modo negli ultimi decenni, ha dimostrato di essere fondato non sul criterio di SAGGIA GESTIONE DELLA COSA PUBBLICA quanto come canale di intermediazione tra i ruoli di potere e il denaro pubblico che, troppo spesso, viene dilapidato ai danni della popolazione, ecco che serve un organismo che sia composto sì dai cittadini, ma con portavoce in grado di sapere cosa pensare, dire, fare.

Noinazione nasce perchè il popolo italiano è stanco dei problemi che lo assillano ed è stanco della mancanza di risposte da parte di una classe politica troppo distante e poco interessata alle vicende quotidiane dei cittadini: la priorità per chi siede in Parlamento è palesemente quella di restarci in maniera perpetua.

Il democratico ricambio dei personaggi politici non esiste, e questo ha distrutto il concetto base del criterio di democrazia, ma non esiste nemmeno un vero dibattito, quel criterio di pluralismo che è fondamentale nei paesi a regime democratico.

Attenzione: non si tratta di un sistema scaturito a causa della pandemia esplosa nel 2020. Da molti anni l’Italia procede attraverso la dinamica appena descritta. Un esempio per tutti: il ricorso alla fiducia in aula, che è divenuto – col trascorrere del tempo – un metodo stabile e che fa parte integrante del sistema politico nazionale. Tutti coesi appassionatamente, nelle scelte che ricadono sulla popolazione, nel bene e nel male.

Cittadini senza voce: no, grazie

I cittadini non hanno voce, ma solo perché non sanno cosa, come e quando dire le cose. Le manifestazioni di piazza, che NoiNazione NON sostiene come soluzione alle criticità, sono ormai solo un momento da sfruttare a livello mediatico, o per terrorizzare la popolazione ponendo sotto la luce unicamente gli episodi di violenza.

La politica nazionale, ormai, ha stracciato il tacito patto con la popolazione, che è evidentemente lasciata a se stessa e senza più margini di comunicazione sana con le istituzioni.

I toni sono sempre meno distesi, dalla politica nazionale a quella locale, lo scollamento con la società civile è diventato enorme.

Sapere cosa pensare, dire e fare: la differenza di un popolo davvero sovrano

Eppure, è sufficiente sapere cosa dire, come, quando e perché, per farsi ascoltare persino da coloro che, apparentemente almeno, sono così distanti dalla popolazione.

NoiNazione è la risposta a tutti i tentativi di piccoli e grandi movimenti che sono apparsi per poi sparire per sempre, o di quei movimenti che inizialmente hanno fatto sperare in un cambiamento epocale anche in merito ai diritti civili, ma che poi si sono rifugiati nei palazzi, per confondersi eternamente con i partiti politici.

Sono solo tre le cose che chiediamo a chi si unirà a Noi e per questa Nazione: Pensare, Parlare, Agire.

Pensare

Destra, Centro e Sinistra: per quanto la loro tradizione sia da rispettare, questi partiti hanno dimostrato di non essere in grado di dare risposte adeguate ai gravi problemi che stiamo vivendo tutti, perchè le loro soluzioni sono troppo dipendenti dal consenso della politica internazionale, dei gruppi di pressione, delle grandi industrie.

La priorità sono gli accordi con queste realtà, di conseguenza il cittadino non fa che attendere le misure che sono decise solo considerando le migliori opportunità per chi decide, non per chi vive le decisioni.

Parlare

Avere diritto di parola è un diritto umano inalienabile. In questa nazione, ma anche nel resto del mondo, assistiamo a un incontrovertibile tendenza a mettere a tacere in special modo i cittadini. Ma il cittadino, ogni singolo cittadino, è il motore di una nazione. Alimenta la ricchezza di un paese, sostiene il suo sviluppo, regola la società attraverso il pensiero, il lavoro, le tasse e le imposte che versa.

Togliere il diritto di parola è cancellare un fondamentale diritto umano.

Agire

L’azione collettiva è una delle forme che funzionano più di altre nel progresso della società. ATTENZIONE: non consideriamo come forma di azione collettiva le manifestazioni di piazza, bensì un coordinamento a livello nazionale, che dalle realtà locali si amalgami a livello italiano.

La realtà di milioni di cittadini e contribuenti di questo paese, è pressappoco la stessa. Un tempo vi erano differenze economiche e sociali enormi tra Nord e Sud, oggi queste differenze, anche a causa di tutto quanto sta avvenendo dopo l’avvento della pandemia mondiale, si stanno assottigliando.

Gruppi di pressione popolare: la saggezza al servizio dellla popolazione e della politica

Agire collettivamente significa fare esattamente ciò che operano da sempre i grandi gruppi industriali o politici: coordinarsi al fine di chiedere, tutti insieme, che venga fatto ciò che conviene. Ma stavolta parliamo della popolazione, dei suoi diritti civili, della negazione di essi.

A parità di diritti, anche il diritto a coordinarsi saggiamente per ottenere ciò che è più urgente, chiedendo al governo in carica di operare affinché le misure siano realizzate e varate per migliorare lo stato di vita della popolazione, ha lo stesso valore di chi opera pressioni per ottenere vantaggi in merito a leggi da varare, a modifiche alle leggi o a strutture di sistema pensate solo per fa beneficiare industrie, politici, partiti.

Pari diritti, pari dignità: sosteniamo il sistema politico a fare ciò che è davvero urgente. La sintesi estrema è questa.

Mai visto un gruppo di potere urlare nelle piazze. Allo stesso modo la popolazione deve, e può, organizzarsi coordinandosi con un movimento come NoiNazione, che a sua volta sa come portare le istanze dei cittadini alla politica centrale, o locale, senza alzare i toni, ma discutendo sulle normative in vigore, e sui diritti civili che sono però poco conosciuti dalla popolazione in generale.

Solo organizzando un sano piano strategico per recuperare voce in capitolo, solo sapendo cosa chiedere e come, solo capendo le dinamiche di accesso ai diritti, si potranno ottenere grandi risultati e per tutti, politica nazionale compresa.

Ho sempre ritenuto che se il sistema paese non funziona, è anche a causa del fatto che la popolazione delega enormemente ogni decisione alla politica: semplicemente, aiutiamo noi stessi, aiutiamo la politica a migliorare.

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